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Emanuele Jaforte
Musica, parole, chitarra, basso,
programmazione midi, voci
Ora esatta

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Clacsong

Ingorgo-Punto Rap

Detersivo

Telesiringa

Tangenziale
Problema

Discoteca disperata

Decalogo dell'omertà

Fatti non foste - Parte 1

Fatti non foste - Parte 2

Quell’aria
Piccole considerazioni sui tempi che corrono

All’uomo antico bastava un bastone piantato in una superficie regolare per contare il tempo e le stagioni. All’uomo moderno serve il millesimo di secondo per vivere? Ma perché? Per misurare con la massima esattezza possibile i ritardi dei mezzi pubblici? O per sapere esattamente quanto si è rimasti bloccati in coda oppure davanti allo schermo di un computer? Si dice che i tempi corrono ma non è tanto vero: siamo noi che passiamo mentre il tempo rimane fermo immobile, dunque perché affannarsi a misurare lui quando dovremmo misurare noi stessi? Perché non ce la prendiamo più comoda?

E così, invece della meridiana che non vuole funzionare sotto i neon, abbiamo al polso cronografi precisissimi e non solo: nelle nostre strade girano milioni di veicoli pesanti almeno una tonnellata l’uno con potenze stratosferiche e prestazioni elevatissime, il più delle volte per trasportare a passo d’uomo una sola persona. E intanto soffochiamo per le emissioni di gas di scarico. Nelle case si trovano impianti complessi che sono computer, telefono, stereo, televisione con accesso a reti varie, via etere e via cavo, lavatrici, asciugatrici, forni, condizionatori. Tutto insieme. Tutte cose da tenere pochi anni e poi gettare perché superate dai tempi.

Poveri tempi! Si prendono una colpa che non hanno: mi sembra che siamo noi a volere sempre di più. Tanto poi si paga in “comode” rate. E poi, si, l’abbiamo scoperto. Sappiamo chi tira il mercato e i consumi. È il potere economico tramite le cosiddette operazioni di marketing. In parole povere la scoperta dell’acqua calda: la pubblicità. E noi, condizionati, compriamo quando vediamo lo spot proprio come il pollo di batteria becca i semini quando si accende una certa luce. Ma almeno per il pollo la pappa è gratis, ancora non sa che dovrà morire, mentre noi sappiamo che dobbiamo pagarci tutto con il nostro futuro che ci lascia anche poco tempo per goderci le cose che abbiamo comprato. Ci facciamo una bella figura noi umani?

Ci manca il tempo per risolvere i problemi del privato: ci rimane una ossessiva divisione in sessi e il bisogno obbligatorio di trovare un rapporto, di qualsiasi tipo, di essere riconosciuti in un certo ambiente, di far parte di una certa cerchia, di essere accettati per quello che si crede di essere.

Queste considerazioni sono il contenuto di “Ora Esatta”, una serie di scene quasi teatrali, a volte più recitate sopra la colonna sonora che cantate in modo classico.

Ho tratto ispirazione da Frank Zappa e da Renato Carosone (in Ingorgo si può anche apprezzare la citazione da Caravanpetrol), entrambi grandi maestri di musica e di ironia. Si ringraziano: Ivano Rebustini per Telesiringa e Alessandro e Luigi Calzoni per Tangenziale.
I testi delle canzoni

Pubblicità
Se ti annoi e non sai cosa far, esci di casa e vai a comprar
una cosa che ti invidieran, cioè un fustino di Dixan!
Però controlla che sia quella vera, che abbia proprio l’etichetta nera,
che sia in sostanza la Vecchia Romagna e non un panettone Alemagna...

Tutta convenienza, tutta qualità, ecco com’è la pubblicità,
ti vendono il fumo in quantità, quelli della pubblicità!

Però puoi scegliere fra lattina e bottiglia, non ti scordare il formato famiglia,
se della Fanta tu sei un amante, beviti ‘sto litro di acqua e colorante!
E inoltre presta attenzione all’etichetta: c’è lana vergine nella maglietta?
Ma quanto costano alla fine questi vizi? Forse un milione...Invernizzi!

Tutta convenienza, tutta qualità, ecco com’è la pubblicità,
ti vendono il fumo in quantità, quelli della pubblicità!



Ingorgo-Punto Rap
E questa Punto qua? Ma che macchina sarà? Sembra nuova ma l’esperienza ci dirà
se é fatta di latta e arrugginirà e se il freno non frena e non resta che pregar
e dal tetto della cabrio quanta acqua entrerà, però un sacco di soldi si pagherà.
Di nuovo ci sono le forme e i colori ma intanto s’inquina con i vecchi motori,
il sedile che cigola, un sacco di rumori, e poi ci sono gli optional invece obbligatori.

Parcheggia facilmente in un chilometro quadrato
ma non parcheggia affatto in un posto già occupato,
se resti in una coda ti salva perchè vola oppure ha sei marce ma ne usa una sola?
se resti in una coda respiri l’aria pura o arrivan gran zaffate della solita mistura?
Questa Punto qua, ma che macchina sarà? Sembra buona ma l’esperienza ci dirà...

Uno qua, uno là, tutti in coda noi siam nell’ingorgo qualunque d’una grande città:

il cambio sempre in prima, il freno, la frizione
e intanto qui nel traffico sale la pressione,
vado con le trombe: ma che cavolo è successo?
T’arrabbi o stai tranquillo il risultato è poi lo stesso!
Alla faccia del traffico, la Punto e l’avvocato,
e ‘sto cavolo d’ingorgo ora è già tutto bloccato,
non si muove proprio niente, neanche un alito di vento
e ora l’aria è diventata tutta gas di scappamento!
Soffocamento!

Uno qua, uno là, chiusi in scatola siam, coi motori tutti accesi ma che puzza facciam!

Ehi, dirigenza che stai lassù a Torino,
vorrei che fossi qui a vedere che casino:
la gente s’è scocciata ed ha perso un po’ la testa:
in un coro di clacson esplode la protesta!
La gente s’è asfissiata ed ha perso il respiro
e s’è stufata pure d’esser presa in giro:
la gente degli ingorghi ci pensa davvero
a una piccola auto a emissione zero!
E tu avrai il problema del saldo negativo
se insisti a ostacolare il trasporto alternativo.

Uno qua, uno là, ma che pazzi noi siam se coi gas di scarico ci suicidiam!



Detersivo
E’ stato clorato e poi perborato, a volte enzimatico e pien di fosfato,
a volte biologico e biconcentrato: é il prezzo del bianco così decantato.
Un bianco che poi non vuol dire pulito, un bianco che spesso è un sogno ed un mito:
per dartelo sempre ci sono azzurranti, sostanze chimiche molto inquinanti.

E arriva lo spot. Ci son due magliette: qual’è la più bianca? Il confronto diretto
ci mostra che siamo già all’ultravioletto! Di tutti i colori ne abbiamo già viste,
‘sto bianco in realtà però non esiste!
E’ in polvere o liquido ma cosa c’è dentro? Cosa c’è dentro?
Non so, non importa ma vinci i milioni se solo ti compri tremila fustoni
e manca assai poco che qualche cattivo lo metta in commercio anche un po’ radioattivo!

“Cara, son stato proprio un salame: mi son versato addosso un barile di catrame
e sono disperato, devo ormai buttare via questa splendida camicia che m’ha dato la zia”
“Sei stato un po’ sbadato? Hai la testa nel pallone? Ma cosa ci facevi col catrame a colazione? Capisco il pomodoro, il vino ed il caffé comunque vediam che si può fare per te...
...un po’ di questo che scioglie lo sporco, che tiene i colori, che ammorbidisce
e il calcare sparisce e l’igienizzante, lo sterelizzante, il santificante...”

Sarà come dinamite, sarà ultraconcentrato ma, non so com’é possibile, è anche delicato!

Ma tutti lo usano, ed han fatto centro gli esperti del marketing a cui importa niente
di quanta schifezza va poi nell’ambiente. E mentre ti invitano a usar questo o quello,
così il tuo bucato vien sempre più bello, rifilano viscida la fregatura
e ti fanno pure credere che salvi la natura!



Telesiringa
La tua vita è normale però passi la serata sempre davanti a quella scatola quadrata,
quando l’accendi non c’è niente che ti scolli così ti vedi tutto fino a che non crolli

La tua donna ti vuole lasciare ma tu rimani incollato a guardare,
un canale o l’altro non fa più differenza, resti in uno stato di totale incoscienza.

Lei se ne va e tu non le dici niente, stai davanti al video come un deficiente,
col telecomando vai a cercare qualcosa che ti piaccia come quella cosa rosa...

Anche in ufficio sei un teledipendente: hai lo sguardo spento, non capisci niente,
manca il teleschermo, tu ne senti l’assenza, stai per avere una crisi d’astinenza!

Si, dai, stacci incollato, tu che sei un teledrogato!...

Stai sempre in casa perchè t’hanno licenziato, fissi il monoscopio, sei già teledrogato
e se t’occorre qualche cosa che ti spinga puoi sempre farti un’altra telesiringa!

E quando il mondo ti sembra brutto, non hai più voglie e ti senti distrutto,
se vuoi che la vita di rosa si dipinga basta che t’accendi la tua telesiringa!

Si, dai, stacci incollato, tu che sei un teledrogato!...



Tangenziale


Problema
Sia ABC un triangolo di cui non si conoscono i lati
si sa solo che l’ angolo A misura novanta gradi.
Si prenda quindi sull’ipotenusa a caso un punto P,
si conducano poi le parallele ai lati, si chiamino i segmenti a e b.

Con lati ed angoli c’è sempre un sistema: si risolverà!
Una soluzione al tuo problema si troverà!
Prova il tuo cervello su questo problema e cercherài
una soluzione fuori dallo schema: impazzirài!

Si usi inoltre l’accortezza di darsi già del tu:
emozione fratto ansia, e l’equilibrio non c’é più.
Si tenga presente nella risoluzione che la coppia non é di tre:
per quali valori dell’inconscio X, si ha che lei è uguale a te?

Con lati ed angoli c’è sempre un sistema: si risolverà!
Una soluzione al tuo problema si troverà!



Discoteca disperata
Sabato sera vestito da star ti ritrovi a quel solito bar
o davanti a quella pizzeria con la solita compagnia.
Ti bevi due birre, hai in mente qualcosa, ti fermi a guardare una biondona in rosa,
gli amici si chiedono: “Cosa si fa?” E qualcuno esce ubriaco già dal primo bar!

Ed altri amici, per non esser da meno, durante la strada han già fatto il pieno:
qualcuno ha già preso la sua pastiglia, c’è chi fa una canna, chi s’attacca alla bottiglia...
...esser fuori di testa, una sera un po’ diversa... ma la questione è sempre la stessa,
che, comunque si vuol rigirare, in discoteca si va per amare!

Discoteca disperata, la serata è un po’ sfigata, lascia perder, meglio andare via!

Le luci, la musica e c’é quella biondona, muove bene le gambe, è truccata da gran donna,
le altre spariscono, per te c’è solo quella e mentre la guardi è sempre più bella, ...bella!
Ormai la desideri e ti butti a ballare e cerchi una scusa per farti notare:
“Ho fuori la macchina, se vuoi andiamo via...” Ma scopri assai presto ch’era in buona compagnia.

Finita la serata in modo deludente, anche stavolta non hai combinato niente!
La cosa migliore da fare a quell’ora? Un bel superalcolico e via a duecento all’ora!
Ma... se hai proprio voglia di fare il deficiente, se della tua vita non t’importa niente,
almeno rispetta la natura: non abbattere gli alberi con la tua vettura!

Discoteca disperata, la serata è un po’ sfigata, lascia perder, meglio andare via!



Decalogo dell'omertà
1- Se non sai una cosa, non puoi dirla a nessuno.

2- Se sai una cosa che non dovevi sapere, non dirla a nessuno e fai finta di niente.

3- Se dici a qualcuno una cosa che non dovevi sapere, fagli anche capire che non ammetterai mai di avergliela detta.

4- Se ti accorgi che tutti sanno tutto ma fanno finta di niente, fai finta di niente anche tu.

5- Se qualcuno ti domanda se hai detto una cosa che non dovevi sapere, nega tutto, sempre.

Se capiterà che qualcuno ti dirà un segreto che nessun altro sa,
tu lo ascolterai ma diventerai uno che “presto o tardi parlerai!”

Parlerai, presto o tardi parlerai...

6- Se qualcuno ti dice una cosa che non dovevi sapere, e tu la sapevi già, fai come se fosse la prima volta che la senti.

7- Qualsiasi cosa vieni a sapere, è sempre meglio che ti fai i fatti tuoi.

8- Nessuno da fuori può sapere cosa sai, cosa ti ricordi e che cosa ti sei dimenticato.

9- Non domandare nulla di ciò che non dovevi sapere. Tanto presto o tardi qualcuno ti dirà.

10- Se sai qualcosa che non dovevi sapere e non la dici a nessuno sei perfettamente giustificato.

Se capiterà che qualcuno ti dirà un segreto che nessun altro sa
tu non ascoltar, non voler sapere mai: omertà è libertà di stare fuori dai guai.


Fatti non foste - Parte 1

Fatti non foste - Parte 2


Quell’aria
Quell’aria (ie ie!) dispiace farla quando sono con te,
dispiace farla mentre prendi il caffè, ma in fondo poi cos’è?

Quest’aria da un lato è un condensato d’identità
dall’altro uno stato consolidato di libertà!

Nel mese le spese, che disperazione: man bassa la cassa per tassazione,
si pensa alla mensa per compensazione e chi ne fa le spese è la mia digestione!
E non stare lì a discutere con chi adesso te la mena
quando basta un solo alito: gli alisei del fondo schiena,
e non perdere il tuo tempo con chi tutto vuol sapere:
fa una bella e inconfondibile ventata di sedere!

Quell’aria (ie ie!) non puoi cantarla come al solito fai
però sentirla questa volta potrai anche col nas!
Quell’aria (ie ie!) sottile come sanno esserlo i gas
mi sfugge ancora nella coda del bus e chissà dove va?

Infatti è stato scambiato per volgarità
non considerato come uno stato di necessità!

La gente lo sente: di botto divento sospetto diretto di inquinamento!
Sguardi beffardi, un certo malcontento, ma non c’è mai nessuno che capisce il mio tormento!
Non mi pare proprio il caso di chiamar la polizia,
di che cosa mi accusate? Di sospetta aerofagia?
Non ho fatto che dell’aria ma potrei fare di peggio
perciò, fatemi il piacere, e scusate se scoreggio!







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