Emanuele Jaforte

Musica, parole, chitarra, basso, programmazione midi, voci

® SIAE 1989/2007

Ora esatta

Jaforte

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Piccole considerazioni
sui tempi che corrono

All’uomo antico bastava un bastone piantato in una superficie regolare per contare il tempo e le stagioni. All’uomo moderno serve il millesimo di secondo per vivere? Ma perché? Per misurare con la massima esattezza possibile i ritardi dei mezzi pubblici? O per sapere esattamente quanto si è rimasti bloccati in coda oppure davanti allo schermo di un computer? Si dice che i tempi corrono ma non è tanto vero: siamo noi che passiamo mentre il tempo rimane fermo immobile, dunque perché affannarsi a misurare lui quando dovremmo misurare noi stessi? Perché non ce la prendiamo più comoda?

E così, invece della meridiana che non vuole funzionare sotto i neon, abbiamo al polso cronografi precisissimi e non solo: nelle nostre strade girano milioni di veicoli pesanti mediamente una tonnellata l’uno con potenze stratosferiche e prestazioni elevatissime, il più delle volte per trasportare a passo d’uomo una sola persona di 80 chili. E intanto soffochiamo per le emissioni di gas di scarico. Nelle case si trovano impianti complessi che sono computer, telefono, stereo, televisione con accesso a reti varie, via etere e via cavo, lavatrici, asciugatrici, forni, condizionatori. Tutto insieme. Tutte cose da tenere pochi anni e poi gettare perché superate dai tempi.

Poveri tempi! Si prendono una colpa che non hanno: mi sembra che siamo noi a volere sempre di più. Tanto poi si paga in “comode” rate. E poi, si, l’abbiamo scoperto. Sappiamo chi tira il mercato e i consumi. È il potere economico tramite le cosiddette operazioni di marketing. In parole povere la scoperta dell’acqua calda: la pubblicità. E noi, condizionati, compriamo quando vediamo lo spot proprio come il pollo di batteria becca i semini quando si accende una certa luce. Ma almeno per il pollo la pappa è gratis, ancora non sa che dovrà morire, mentre noi sappiamo che dobbiamo pagarci tutto con un lavoro che ci lascia anche poco tempo per goderci le cose che abbiamo comprato. Non ci facciamo una bella figura noi umani.

Ci manca il tempo per risolvere i problemi del privato: ci rimane una ossessiva divisione in sessi ma il bisogno obbligatorio di trovare un rapporto, di qualsiasi tipo, di essere riconosciuti in un certo ambiente, di far parte di una certa cerchia, di essere accettati per quello che si è.

Queste considerazioni sono il contenuto di “Ora Esatta”, una serie di scene quasi teatrali, a volte più recitate sopra la colonna sonora che cantate in modo classico.

Ho tratto ispirazione da Frank Zappa e da Renato Carosone (in Ingorgo si può anche apprezzare la citazione da Caravanpetrol), entrambi grandi maestri di musica e di ironia. Si ringraziano: Ivano Rebustini per Telesiringa e Alessandro e Luigi Calzoni per Tangenziale.